Politica

Generale Graziano in audizione su spesa difesa UE: “Spendere di più e meglio evitando duplicazioni”

17
Giugno 2021
Di Valentina Ricci

L’innovazione tecnologica è la sfida numero uno nel contesto della competizione geopolitica di oggi. La corsa Stati Uniti- Cina in questo senso ha dirette ricadute sull’intero settore globale difesa. 

Lo dimostrano i dati resi noti dal Generale Claudio Graziano, Presidente del Comitato militare dell’Ue, presso la Commissione Difesa della Camera. Gli USA sono in testa nella classifica dei big spenders difesa, con 778 miliardi (il 3,7% del Pil) fatti registrare nel 2020. La Cina segue a notevole distanza con 252 miliardi (l’1,9% del Pil del Dragone). 

Un distacco notevole, che si riduce nettamente quando si misura in base al rispettivo potere d’acquisto locale. In questo modo le spese cinesi salgono a 520 miliardi, focalizzate soprattutto su capacità navali e sull’applicazione delle Emerging & Disruptive Technologies. 

E l’Unione europea? Nel contesto europeo il nodo da sciogliere è la frammentazione della spesa. I 27 Paesi membri spendono complessivamente 230 miliardi di Euro l’anno e seguono di poco la Cina, con risorse che servono anche a mantenere efficienti ben 180 diversi sistemi d’arma, contro gli appena 30 degli USA. Graziano: “Questa frammentazione non è più sostenibile, bisogna spendere di più e meglio evitando duplicazioni”. 

Il Piano d’azione della Commissione europea ha l’obiettivo di collegare le dimensioni civile, spaziale e della difesa per raggiungere la sovranità tecnologica. Nella dinamica europea ad avere le carte in regola per ben figurare nello sviluppo di nuove piattaforme c’è la filiera industriale italiana. Graziano: “I Paesi e le industrie devono provare a innescare un vero cambio di passo in un territorio storicamente ostaggio di egoismi nazionali”.

Da questa necessità nasce la domanda dell’On. Pagani (PD): “Esistono interventi nella politica nazionale che l’Italia può attuare per avere un livello più elevato di cooperazione e per decidere di investire in modo più conveniente?”. La frammentazione dei sistemi d’arma è reale e rimane, Graziano suggerisce di introdurre degli incentivi e aggiunge: “Bisognerebbe che gli Stati rinunciassero ad un pò di sovranità, quello che succede a livello economico dovrebbe succedere anche a livello di politica di difesa e sicurezza; è stato detto molte volte, è difficile avere un’Europa della difesa unita se non c’è un’unica idea politica”. 

L’ambito della cybersicurezza merita un discorso a parte. Nell’aggiornamento del quadro strategico dell’Ue sono state individuate sei aree di attività: sviluppo di capacità di cyberdifesa; protezioni delle reti di comunicazione; formazioni di esercitazione; ricerca e tecnologia; cooperazione civile-militare; cooperazione internazionale. 

Il fondo UE per la difesa ha il compito di sostenere e rafforzare la filiera industriale di riferimento: un asset strategico per l’economia che dà lavoro a 890mila persone qualificate e fattura 260 miliardi annui. Graziano specifica: “Un’industria che rappresenta il volano per 2500 piccole e medie imprese europee, che sono un ecosistema di eccellenza soprattutto per lo sviluppo delle disruptive technologies come l’intelligenza artificiale, i computer quantistici e il cloud europeo”.  

Sul possibile ulteriore incremento del Fondo Europeo per la Difesa l’On. Russo (Misto): “C’è la possibilità che l’Italia o uno dei Paesi europei possano mettere insieme tante energie per acquisire una capacità sanitaria navale e quali profili potrebbe avere?” Secondo Graziano la possibilità di aumentare il Fondo ad oggi non c’è, soprattutto per l’effetto derivante dalle assegnazioni del Next Generation Fund che hanno stabilito 750 miliardi nel settore. Facendo riferimento alla dichiarazione di Draghi in merito all’acquisizione di autonomia strategica Graziano risponde: Sicuramente abbiamo imparato tutti che lo strumento sanitario militare è uno strumento molto importante perché flessibile e perché ha una grande capacità, perché poi è al servizio dello Stato e sicuramente è facilmente proiettabile”. 

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