Politica

Superbonus 110%: urgono semplificazione e proroga

13
Maggio 2021
Di Vanessa Gloria

Una semplificazione mirata per il superbonus 110% in modo da dare rapida conferma alla proroga fino al 2023. Questo l’appello di Gabriele Buia, Presidente Ance, presso le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera: “Rimandare la proroga al 2023 alla prossima Legge di Bilancio significa creare incertezze e bloccare gli investimenti e la creazione di posti di lavoro, introdurre una nuova complicazione nel già molto complesso labirinto delle regole del Superbonus”. L’Ance stima un potenziale effetto sull’economia di 21 mld, oltre un punto di Pil, nel caso fossero destinati 6mld di spesa aggiuntiva al provvedimento.

Le riqualificazioni energetiche e sismiche attivano una filiera caratterizzata da processi lunghi e articolati. Su questo Buia specifica: “Per un intervento su un condominio, è necessario svolgere da 30 a 40 procedure amministrative o tecniche, di cui circa i due terzi prima di avviare i lavori, per riuscire a rispettare tutte le condizioni previste per l’accesso al Superbonus 110%”. Si tratta di procedure complesse come la definizione e la predisposizione dei progetti, l’approvazione da parte del condominio stesso, la conformità edilizia, la cessione del credito e l’approvazione del prestito ponte, la gestione delle modifiche ai lavori in fase di cantiere, le verifiche e asseverazioni. Per un tempo complessivo di 18-20 mesi.

Gestire la complessità delle procedure e creare un percorso più snello per la realizazione effettiva degli interventi dipende dalla facilità di accesso al Superbonus. Buia aggiunge: “Solo in queste settimane il Superbonus sta mostrando i primi risultati importanti, come testimonia il monitoraggio Enea-Mise: al 28 aprile 2021 risultano quasi 13mila gli interventi legati al Superbonus per un ammontare di oltre 1,6 miliardi di euro, con un aumento di quattro volte, sia nel numero sia nell’importo, rispetto alla prima rilevazione di inizio di febbraio”

Interviene l’On. Mazzetti (FI): “Il provvedimento è stato indicato allo scorso governo con una partenza lenta e critica ma credo che sia un provvedimento fondamentale. Chiedo se avete molte richieste dei piani di recupero e se i tempi sono necessari e se i piani di recupero sono in zone di vincolo storico e paesaggistico” Buia risponde: “E’ chiaro che a noi preme molto, perché l’incertezza sta rendendo dubbio questo strumento, non capisco perché nonostante la riunione con i leader di partito ad oggi ci siano ancora dubbi sulla proroga senza dare certezza di questa situazione. Penso ci debba essere un chiarimento. I piani di recupero sono importanti per la rigenerazione urbana e hanno tempi biblici, ma la finalità è quella di demolire e ricostruire parti di città. Vi dico che con questi piani si ottiene il massimo dell’adeguamento sismico e su questo c’è la sensibilità di arrivare al top delle classi energetiche con la sostenibilità come obiettivo primario”.

Premettendo che la questione della conformità urbanistica è un articolo che esiste da sempre, prende la parola la Presidente della Commissione Attività produttive Nardi (PD): Le chiedo cosa dobbiamo togliere dalla check list? Buia spiega: “Il problema è che si tratta di una check list molto puntigliosa che spesso mette in difficoltà addirittura i condomini, con autodichiarazioni sottoscritte in talmente tante maniere che inevitabilmente ritornano indietro”.

Il Superbonus 110%, secondo il vicepresidente per il credito, la finanza e il fisco di Confindustria Emanuele Orsini “è come il motorino di avviamento delle autovetture, prima mettiamo in moto, prima l’economia riparte. Per questo, la misura riveste un’importanza cruciale. Attiverà in due anni 18,5 miliardi di spese con un impatto positivo sul Pil pari a circa l’1%”. Optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto praticato dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante è una componente fondamentale dell’agevolazione.

Una misura che Confindustria ha sostenuto fin dall’inizio, anche se una semplificazione è necessaria. In merito all’applicazione del Superbonus Orsini dichiara: “E’ necessaria l’adozione urgente di alcuni correttivi che consentano alla misura di liberarne tutto il potenziale. La norma porta a un’interpretazione decisamente frammentata che disorienta il contribuente, anzichè supportarlo. Anche in questo caso, sarebbe utile, a nostro avviso, avere un unico strumento in cui far confluire i chiarimenti più importanti, con circolari quadro o guide interministeriali”.

Necessaria è la stabilità nella regolamentazione della cedibilità dei crediti fiscali del Superbonus 110%. Un punto su cui si focalizza il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, che dichiara: “La cedibilità di questi bonus fiscali è stata fino ad ora il principale fattore di successo, ma come sempre il mercato e gli operatori hanno bisogno di quadri regolamentari certi e possibilmente stabili”. La finestra temporale di fruizione del Superbonus appare limitata, sia per i mesi impiegati per definire il quadro che per la procedura di attivazione.

Sperando in un ampliamento di questa finestra e di una resa più strutturale delle agevolazioni fiscali, garantendo una certezza nella fruizione per un arco temporale prolungato, Sabatini specifica: “Per quanto attiene gli intermediari finanziari i principali acquirenti dei crediti fiscali in parola, il quadro contabile di vigilanza si è da non molto definito dopo mesi di riflessioni da parte delle autorità competenti, non devono esserci spazi a ripensamenti”. E’ auspicato, secondo Sabatini, “il mantenimento delle prerogative di questi crediti fiscali in termini di cedibilità, tanto per quelli già ceduti (principio di affidamento) quanto per quelli futuri (condizione necessaria per proseguirne lo sviluppo favorendo la ripresa dell’economia)”.

Photo Credits: Ance benevento

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