Politica

Ambasciatore Terzi di Sant’Agata in audizione: “Preoccupa la Cina superpotenza digitale”

15
Aprile 2021
Di Flavia Iannilli

La strategia di crescita internazionale della Cina poggia su tre asset: controllo dei Big Data, quantum computing e intelligenza artificiale. Temi che Xi Jinping rilancia in maniera costante, affinchè il mondo sappia che in appena 4 anni la Cina sarà in questi settori una potenza dominante. La Repubblica Popolare Cinese punta ad un ruolo egemonico a livello economico, politico e militare. Da raggiungere attraverso lo sviluppo di tecnologia avanzata che genera influenza anche sul piano militare. Secondo l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, audito in Senato sull’Accordo quadro per gli investimenti UE-Cina, “questo dovrebbe far suonare tanti campanelli d’allarme”.

Durante la presidenza di Xi Jinping l’economia cinese si è più centralizzata sia nel settore apertamente pubblico che in quello teoricamente privato. Un percorso diametralmente opposto a quello compiuto dall’economia di mercato. Terzi specifica: “Una serie di leggi, tra cui in particolare quella sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, permette allo Stato e al Partito Comunista cinese il controllo sui dati, consentendo inoltre ai servizi di intelligence di emanare direttive sui singoli settori industriali, per arricchire la capacità di influenza e controllo sulle aree di interesse della Cina”.

Sull’economia centralizzata cinese il Sen. Airola (M5S): “L’Europa dovrebbe pensare in primis alla propria tutela con strumenti forti senza farci la guerra internamente” Terzi risponde: “Non dobbiamo ridiscutere il posizionamento dell’Italia, che è già posizionata dalla parte dello stato di diritto delle libertà fondamentali e delle libertà di mercato. I nostri principi sono di libertà”.

Una settimana di pandemia è bastata per capire che sono pochi i margini per perseguire un’integrazione più profonda tra i mercati dell’UE e della Cina. Le condizioni sono inesistenti nella filiera sanitaria, farmaceutica, nei medicinali e vaccini, medical device, nella filiera alimentare e tecnologica. Terzi preoccupato: “Si tratta di un partner che fa il contrario dell’integrazione”, basta fare riferimento al caso Sinovac, un vaccino dichiarato efficace per meno del 50% e che ad oggi viene somministrato in Cile, le prime analisi valutano l’efficacia al 3% con la prima dose. Alla luce di determinati fatti è bene valutare e discutere le condizioni di integrazione nelle filiere, soprattutto quelle critiche. 

La metà dell’export e degli investimenti europei verso la Cina proviene dalla Germania, la quota italiana equivale al 6%. Il vero problema è rappresentato dagli investimenti diretti perché, spiega Terzi, “si tratta di una relazione asimmetrica, sia per la natura dei sistemi legati che per la dimensione economica. Ignoriamo che da parte cinese esiste un sistema monolitico che si muove con determinazione sugli obiettivi, mentre da parte europea prevale la libertà di mercato. Sono due entità non solo diverse, ma in ulteriore allontanamento”. La Cina è in grado di dare respiro nazionale a tutto quello che fa all’estero, a scapito degli investimenti dall’estero. Terzi aggiunge: “L’insistenza ossessiva dell’inserimento di aziende cinesi nelle filiere strategiche, pensiamo al caso Huawei e ZTE, è per il fatto che la capacità cinese di controllo delle tecnologie punta al controllo dei dati e delle filiere strategiche come quella sanitaria, tecnologica ed energetica”.

Sulla situazione dell’Europa la Sen. Tiraboschi (FI): “Siamo molto in ritardo sul disegno di politica industriale digitale come UE. L’Italia, la Francia, più difficile la Germania, potrebbero concorrere a definire l’Unione, qual è il suo pensiero sapendo che la transizione digitale come demanio pubblico digitale europeo richiede una condivisione di norme per delineare al meglio quelle tematiche che vanno sotto al tema della cybersecurity?” Terzi spiega: “Dove sta l’Europa in questa corsa frenetica al controllo delle tecnologie? Io vedo un lavoro di grande importanza portato avanti da Breton e Vestager per la rivoluzione delle tecnologie digitali, non solo l’intelligenza artificiale ma anche il controllo dei dati, con uno stato di avanzamento importante. Grandi investimenti riguardano la trasformazione digitale dell’economia, penso anche al settore dello spazio. L’Italia è uno stakeholder fondamentale nel settore spaziale”.

La Sen. Bonino (Misto) interviene: “Dal mandato di 7/8 anni fa è cambiato il mondo, le risulta che sia mai stato cambiato il mandato negoziale per volontà dei Governi?” Terzi risponde: “Dal 2013, quando la Commissione ha avuto il mandato per negoziare, a oggi sono scoppiate tra le tante cose il genocidio degli Uiguri, l’appropriazione del Mar Cinese meridionale, la soppressione dello status di Hong Kong e l’aggressione alle democrazie. Forse è materia per riconsiderare il mandato, il Parlamento europeo si era espresso per un rinegoziato del mandato”.

Photo Credits: Polisemantica