Food

Dallo smartphone alla tavola: viaggio nel mondo di Deliveroo

25
Gennaio 2018
Di Redazione

Le consegne di cibo a domicilio rappresentano un settore che, negli ultimi anni, è cresciuto in maniera esponenziale. Leader del mercato a livello globale è Deliveroo, marchio fondato da Will Shu a Londra che ora opera in 12 Paesi del mondo e che in un anno ha generato oltre un miliardo di euro per il settore della ristorazione.

L'agenzia di stampa Aska è entrata nel mondo italiano di Deliveroo, raccontando il fenomeno. 

Il primo ad essere intervistato è stato il general manager per l'Italia della società, Matteo Sarzana: “Deliveroo ha portato non più il cibo in generale a domicilio, ma ha permesso ai migliori ristoranti di consegnare a casa di tantissimi clienti nuovi, come se mettessero un piccolo tavolo a casa di ogni persona che ordina”.

Il tour di Aska è continuato poi nella pizzeria Lievità di Gianmaria D’Angelo, casertano che, partito dall’Italia, ha poi scoperto Deliveroo e, in particolare, le cucine virtuali di Deliveroo Editions a Londra. Forte di quell’esperienza è poi tornato nel nostro Paese e oggi sottolinea il circolo virtuoso della collaborazione con la piattaforma digitale. “Sia lato ristorante sia lato piattaforma ci sono dei benefici reciproci". “Una volta ricevuta la comanda da parte della piattaforma – ha proseguito D’Angelo – quest’ultima viene gestita più o meno come se fosse la comanda di una sala normale. Si cerca di preparare il prodotto quanto più possibile a ridosso dell’arrivo del rider, affinché il cliente lo riceva nelle condizioni migliori e alla temperatura migliore”. Insomma, la qualità e l'efficenza prima di tutto.

Elemento decisivo, come sottolinea ancora l'agenzia di stampa, sono i rider – troppo spesso messi sotto i riflettori della critica – che ritirano e consegnano le ordinazioni dei clienti. Nell'intervista a uno di loro, Michele Topuntoli, si evince lo spirito che anima la società: "Grazie alla mia bici cargo, posso effettuare anche consegne voluminose. Con Deliveroo ho la possibilità di avere una seconda fonte di reddito, oltre alla mia attività principale (un'officina ciclistica). Posso infatti lavorare negli orari del pranzo e le sere, grazie alla flessibilità che Deliveroo offre. Vedi tante cose, tante case in centro anche particolari. Si vedono tante cose facendo questo lavoro”.

Come funziona Deliveroo? 

Anche Deliveroo ha un cuore: Frank. Come ha spoegato Sarzana, "l'algoritmo – Frank appunto – fa ciò che gli umani non sono bravi a fare, ovvero prendere in considerazione tutti quelli che sono gli elementi, tutti quelli che sono gli ordini in un momento, tutti quelli che sono i rider e i ristoranti disponibili in un certo momento e prendere la decisione migliore in termini di efficienza. Che cosa vuol dire per chi è coinvolto: per i rider vuol dire diminuire il più possibile le distanze, da quando l’ordine gli viene proposto, fino al ristorante e poi dal ristorante al cliente. Per il ristorante vuol dire aiutarli a gestire la mole di ordini, sapendo esattamente quanto tempo il ristorante impiega in media per ogni piatto, e infine efficienza per il cliente, perché se raggiungiamo l’efficienza nei primi due passaggi, poi anche al cliente arriva il pasto che ha ordinato in un tempo minore”.

Ciò che realmente impressiona sono i numeri: “Nel 2017 sul 2016 – ha sottolneato Matteo Sarzana – Deliveroo è cresciuta del 195%, abbiamo aperto otto città. I passi per i prossimi anni sono in primis continuare il piano di espansione, Deliveroo ha l’obiettivo di diventare un player nazionale, il che vuol dire andare anche oltre quelle che sono le classiche grandi città o metropoli. La voglia di avere cibo di qualità c’è in tutte le città d’Italia”.

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