Cultura

Draghi al G20 Cultura: “Italia intera sarebbe da considerare Patrimonio Unesco” (discorso integrale)

30
Luglio 2021
Di Redazione

È un piacere accogliervi questa sera a Roma. Ringrazio il Ministro Franceschini per l’organizzazione dell’evento, e per il grande lavoro che ha portato alla stesura della Dichiarazione finale. Come sapete, questa è la prima ministeriale della Cultura nella storia del G20.

Sono molto, molto orgoglioso che questo debutto avvenga in Italia. Questo posto stasera con questa luce testimonia meglio di ogni parola come storia e bellezza siano parte inerenti dell’essere italiani.


 

Quando il mondo ci guarda, vede prima di tutto arte, musica, letteratura, segni della storia antica. Voglio ringraziare chi lavora nei nostri teatri, nelle nostre biblioteche e nei nostri musei. Perché la riscoperta del passato è condizione necessaria per la creazione del futuro.

 

L’Italia è il Paese con il maggior numero di siti che l’Unesco considera Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Qualche giorno fa, scherzando, ho suggerito al Ministro Franceschini che forse la cosa più facile sarebbe considerare l’intero Paese come sito dell’Unesco. Su un totale di 58, ne ricordo solo alcuni: il centro storico di Roma, dove ci troviamo stasera, e quello di Firenze; la Valle dei Templi; le città sepolte di Pompei ed Ercolano; le Cinque Terre e la laguna di Venezia.

Fino agli ultimi, prescelti pochi giorni fa: i cicli di affreschi del ‘300 a Padova e il suo gioiello, la Cappella degli Scrovegni, Bologna, coi suoi 62 chilometri di portici; Montecatini, inclusa tra le Grandi Città termali d’Europa. Sono luoghi che l’Italia custodisce per se stessa ma anche per il mondo intero. Per chi è tornato a visitarci dopo i mesi vuoti della pandemia.



Il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese. Il settore dei viaggi e del turismo vale il 13% del prodotto interno lordo e impiega in maniera diretta o indiretta tre milioni e mezzo di persone. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dall’Unione europea, investiamo in queste attività quasi 7 miliardi di euro. Interveniamo sul patrimonio culturale di Roma, da Cinecittà all’Appia Antica. Il Giubileo del 2025 deve essere occasione di rilancio profondo e duraturo per questa città. La tutela del patrimonio artistico richiede anche maggiore sostenibilità ambientale. In Italia, più di dieci siti Patrimonio dell’Umanità sono in pericolo per l’innalzamento del livello del mare. Il rischio di alluvioni minaccia tra il 15 e il 20% dei beni culturali del nostro Paese. Dobbiamo agire subito, perché le generazioni di domani possano godere dei tesori che ammiriamo e che hanno accompagnato tutta la nostra vita, certamente la mia. 

 

Come co-presidenza della COP26 insieme al Regno Unito, siamo impegnati a raggiungere un accordo ambizioso sulle emissioni globali. I risultati del G20 sull’Ambiente a Napoli di qualche giorno fa sono certamente un passo nella direzione giusta direzione – e a questo proposito vorrei ringraziare il Ministro Cingolani.

A questo sforzo multilaterale, si accompagna un’agenda domestica altrettanto coraggiosa. A Venezia, com’è stato ricordato, abbiamo vietato, severamente ristretto, il passaggio delle grandi navi davanti alla Basilica di San Marco e nel canale della Giudecca, era un provvedimento atteso da anni e di nuovo voglio ringraziare il Ministro Franceschini ma anche l’Unesco perché è stata una sollecitazione molto importante. E abbiamo varato misure anche di sostegno a favore delle categorie più colpite. Voglio ricordare un punto che diventerà importantissimo, forse il più importante negli anni a venire: la transizione ambientale ha dei costi molto alti e lo Stato deve farsi carico di accompagnare cittadini e imprese in questo percorso.

 

Conservazione non deve essere sinonimo di immobilismo. È per questo che agli investimenti associamo un programma di riforme e di semplificazioni.

Dobbiamo permettere ai nostri giovani di liberare le proprie energie, il proprio dinamismo. Promuovere l’uso della tecnologia, ad esempio nella digitalizzazione di archivi e opere d’arte. Perché l’Italia sia, allo stesso tempo, custode di tesori e laboratorio di idee.

 

Il nostro patrimonio culturale è il frutto dell’immaginazione dei nostri antenati. Quello dei nostri nipoti dipende da cosa sapremo fare noi.

Questo G20 e la sua Dichiarazione finale mi rendono ottimista sulla nostra capacità di coniugare memoria e visione.

Vi ringrazio per il vostro impegno e vi auguro buon lavoro.

 

 

Mario Draghi – Presidente del Consiglio

 

Photo Credits: Notizie d'Abruzzo