Cultura

Dimore storiche, archivi e biblioteche aprono le loro porte: sinergia tra pubblico e privato

29
Settembre 2023
Di Alessandro Cozza

Sabato 7 e domenica 8 ottobre saranno i giorni buoni per varcare le porte di archivi e biblioteche storiche sia pubbliche, sia private. Questo sarà possibile grazie ad una eccellente collaborazione tra pubblico e privato che vede collaborare l’Associazione Dimore Storiche Italiane con la Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della Cultura.

La prima, nella giornata di sabato 7, organizza “Carte in Dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro” che rappresenta un’opportunità unica per accedere gratuitamente a oltre 100 di archivi e biblioteche private: un affascinante viaggio attraverso le nostre storia e cultura. La seconda, promuove “Domenica di carta”, iniziativa volta a valorizzare il prezioso patrimonio archivistico e librario custodito nelle biblioteche e negli archivi dello Stato.

Gli eventi sono stati presentati insieme in Senato in un appuntamento promosso dai Presidenti delle commissioni cultura di Camera e Senato Federico Mollicone e Roberto Marti.

“Le iniziative del Ministero della Cultura e dell’Adsi sono vitali per mantenere viva la memoria storica della Nazione. Gli archivi pubblici e privati sono degli scrigni che raccolgono la nostra cultura e la custodiscono. Le operazioni che oggi abbiamo presentato avranno un importante ruolo di diffusione e valorizzazione culturale delle biblioteche e degli archivi. Bisogna continuare a lavorare per il loro percorso di digitalizzazione, per rendere sempre più accessibile l’eredità nazionale e il patrimonio culturale. La costruzione dell’immaginario nazionale e democratico passa per la tutela e la promozione di queste istituzioni”, ha detto nel corso della presentazione il Presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone.

Il Presidente della Commissione Cultura del Senato, Roberto Marti nell’intervenire ha voluto ricordare che “le dimore storiche sono una componente importante del nostro patrimonio culturale. Si tratta di un patrimonio vasto ed eterogeneo, distribuito in tutto il Paese ma con la peculiarità di essere per quasi l’80% situato in campagna o in provincia. Così ognuno di questi beni è uno scrigno, ha una identità propria determinata dalla sua storia e dallo stretto legame con il territorio di riferimento e per questo può diventare volano importante per produrre ricchezza e incentivare il turismo ma soprattutto la trasmissione della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Iniziative come queste sono emblematiche del forte legame che c’è fra lo Stato, chiamato a tutelare questi beni, e i privati, alla cui responsabilità sono affidati. Lavoriamo insieme per valorizzare tutte le dimore e renderle sempre più fruibili per il grande pubblico”.  

ADSI, l’Associazione Dimore Storiche Italiane, sostiene con entusiasmo l’iniziativa del Ministero della Cultura, riaffermando l’unità di intenti culturali. ADSI è consapevole che molte dimore storiche private sono dotate di biblioteche ed archivi che custodiscono preziose tracce del nostro passato, paragonabili a quelle delle Istituzioni pubbliche. Le dimore storiche private rappresentano testimonianze tangibili della storia dei territori in cui sono collocate.

Il Presidente di ADSI, Giacomo di Thiene: «Gli archivi e le biblioteche storiche private sono una testimonianza tangibile di quanto le dimore costituiscano un elemento fondamentale del patrimonio culturale e della storia della nostra Nazione. Le dimore storiche rappresentano un legame vivente e tangibile col passato, e le nostre biblioteche e archivi sono i guardiani di storie millenarie che meritano di essere condivise con tutti. Noi proprietari siamo orgogliosi di svolgere questo ruolo di custodi della storia e di contribuire alla preservazione della nostra eredità culturale per le generazioni future. Lo stato ha il compito di affiancarci in questo compito, di aiutarci a preservare queste dimore alla luce anche del loro ruolo di poli economici e sociali per i territori in cui insistono».