Politica

Europee, il Centro sarà importante. La partita di Bonino-Renzi e di Calenda

29
Marzo 2024
Di Giampiero Cinelli

In politica si fa presto a decretare l’irrilevanza di un soggetto politico. E spesso si viene smentiti. Se il pronostico è avventato nel sistema magmatico e semi-proporzionale italiano, lo è assolutamente anche nell’agone europeo, a maggior ragione se si tratta di personaggi navigati come Matteo Renzi, Carlo Calenda ed Emma Bonino.

Tra Bonino e Renzi, dunque +Europa e Italia Viva, alle elezioni europee si prospetta una lista unitaria, denominata “Stati Uniti D’Europa”, assieme a Psi, Volt, Libdem. Mentre Azione non farà parte della lista e correrà, se l’alleanza sarà definitiva, con Nos, soggetto politico guidato da Alessandro Tommasi. Ad ogni modo, tutte le forze politiche appena citate, faranno parte del contenitore europeo Renew Europe, identificato come il Centro nel parlamento di Bruxelles.

Un centro che in Europa conta molto più che in Italia e che può fare da ago della bilancia nel nuovo corso della politica comunitaria, andando a formare la maggioranza che verrà fuori dopo il voto. Potrà essere la cosiddetta “maggioranza Ursula”, costituita da Ppe, Renew Europe e S&D, la coalizione di sinistra in cui figura il PSE, o la “maggioranza Weber”, con Ppe, Renew ed Ecr, la compagine di destra di cui fa parte Fratelli D’Italia. Terza ipotesi, nel caso in cui le due grandi anime dei popolari e dei socialisti non riuscissero a conciliarsi, il centro di Renew potrebbe dar vita a un campo largo, che nel lessico politico italiano si chiamerebbero “larghe intese”, con Ppe, S&D e Verdi/Ale.

In tutti i casi Renew avrebbe la funzione di controbilanciare sia le spinte ideologiche provenienti dal campo conservatore, sia quelle derivanti dal campo progressista, interpretando la sua proposta politica votata al riformismo, ma secondo un approccio non radicale, su un ventaglio di temi che includono la transizione ecologica, la concorrenza, le politiche del lavoro, l’energia.

Importanti per gli equilibri di maggioranza sì, ma in fondo anche non tanto sicuri di superare lo sbarramento nelle urne italiane. L’obiettivo principale per Renzi e Bonino è il 4%, per questo si fa la lista. Stessa prospettiva per Azione, che però ha scelto un’altra strada. L’alleanza, spiega Bonino, è «di scopo», mira cioè a garantirsi l’agibilità politica e a preservare una certa frangia del corpo elettorale. Tuttavia non è una scelta di campo, un patto ideologico. Come del resto nella natura di queste forze politiche.

Natura che però spesso finisce per attirarsi molte critiche, a seguito delle scelte nei rapporti. In questi giorni infatti si parla del molto probabile appoggio esterno di Clemente Mastella (Noi di Centro) e di Totò Cuffaro (Nuova Dc). I due non si candideranno alle europee ma hanno detto di voler portare voti alla lista di Renzi. Al limite ci sarebbe qualche loro candidato indipendente tra i nomi. La cosa non piace affatto a Federico Pizzarotti, presidente di +Europa, mentre Emma Bonino minimizza: «Problema di Renzi».