Ambiente

Intervista a Filippo Rodriguez (ENEL): “Investire in sostenibilità crea valore di lungo periodo”

28
Ottobre 2020
Di Redazione

Continua il viaggio di The Watcher Post nel mondo della sostenibilità e dell’economia circolare, con l’intervista a tutto campo a Enel, con Filippo Rodriguez, Responsabile Sostenibilità Italia. Temi affrontati: Enel campione internazionale di sostenibilità, impatto del Covid19 su obiettivi e smart working, progetti di economia circolare in Italia, smart cities e finanza sostenibile.

 

Il gruppo ENEL è un campione di sostenibilità. Per il settimo anno consecutivo è stata incluso il mese scorso nell’indice STOXX Global ESG Leaders, classifica delle società con le migliori performance ambientali, sociali e di governance (ESG). Quali? A quali modelli vi rifate?

La nostra presenza in questi rinomati indici è la conferma che la sostenibilità costituisce parte integrante del nostro modello di business, e orienta le nostre azioni verso la creazione di valore condiviso per tutti gli stakeholder. Siamo nell’indice STOXX Global ESG Leaders per il settimo anno consecutivo a riconoscimento dell'eccezionale performance di Enel nello sviluppo di pratiche aziendali affidabili nei campi della responsabilità ambientale, della biodiversità, della corporate governance, dell’etica di impresa, della salute e sicurezza, dello sviluppo del capitale umano, lungo l’intera catena di valore in tutti i Paesi in cui è presente. Ma siamo presenti anche negli MSCI ESG Leaders, la più importante serie di indici MSCI che misurano le performance delle aziende nel settore della sostenibilità ; nel Dow Jones Sustainability Indices, nel CDP Climate “A” List, negli indici Euronext Vigeo-Eiris 120, nella serie di indici FTSE4Good, nel rating ISS “Prime”, nel Bloomberg Gender Equality Index, nell’indice Refinitiv Diversity and Inclusion, nella classifica Corporate Knights Global 100 Most Sustainable Corporations in the World, negli indici ECPI e Thomson Reuters/S-Network ESG Best Practices.  In somma, essere inclusi in questi rinomati indici è l’ulteriore conferma che la sostenibilità costituisce parte integrante del nostro modello di business, con particolare attenzione allo sviluppo delle rinnovabili, la digitalizzazione e le soluzioni energetiche avanzate, promovendo anche l’implementazione di pratiche di gestione aziendale responsabili lungo tutta la nostra catena del valore e in tutti paesi dove siamo presenti.

 

Quanto l’attuale incertezza dovuta all’emergenza Covid-19 ha impattato sui vostri obiettivi di sostenibilità? Che scelte avete fatto in Italia in termini di smart working?

Negli ultimi anni, l’esperienza di Enel ha dimostrato come l’adozione di una strategia e di un modello di business sostenibili non sia soltanto un bene per l’ambiente, ma anche per la creazione di valore di lungo periodo. Non c’è quindi contrapposizione tra ripresa economica e sostenibilità, ma, al contrario, l’emergenza sanitaria ha reso ancora più evidente come l’adozione di strategie e modelli di business sostenibili renda le aziende più competitive proprio perché meno esposte a rischi, garantendo una maggiore solidità nel lungo termine. In questo particolare momento, in cui il mondo si trova a fronteggiare le conseguenze sanitarie, economiche e sociali della crisi generata dal Covid-19, rafforzare gli investimenti sostenibili – che per un’azienda energetica significa decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione – è la strada più efficace per creare valore di lungo periodo, con ricadute esterne positive in termini economici e sociali. Proprio grazie agli ingenti investimenti nella digitalizzazione abbiamo potuto gestire da remoto tutta l'operatività del Gruppo nel mondo, facendo lavorare più della metà dei nostri colleghi in modalità smart working, non solo in Italia, ma anche negli altri Paesi. Abbiamo garantito l'operatività del servizio elettrico e, cosa essenziale, la salute delle nostre persone, soprattutto quelle che sono in campo".

 

Sostenibilità è sempre più sinonimo di economia circolare. Secondo i principi dell’economia circolare va ripensato l’utilizzo delle materie prime e dell’energia: dalla progettazione alla produzione, dall’utilizzo alla gestione del rifiuto. Quali sono i progetti di Enel in Italia in questo campo e di cosa c’è più bisogno in termini di regolamentazione?   

L'adozione su larga scala dell'Economia Circolare richiede uno sforzo coordinato, volto a re-immaginare e riconfigurare, in ottica circolare, molti se non addirittura tutti gli schemi produttivi e i modelli di business; come sta accadendo attraverso la riprogettazione e la proposizione di un nuovo modello del sistema energetico, con il graduale abbandono dei combustibili fossili a favore delle rinnovabili e dell'elettricità come vettore per la completa decarbonizzazione di tutti i settori. Come Gruppo ci stiamo impegnando ad applicare in maniera sistematica la circolarità all’interno delle nostre attività di business con diversi progetti che riguardano la supply-chain, gli assets e i clienti.  Coinvolgiamo i nostri fornitori in modo da misurare la circolarità di quanto acquistiamo, premiando i fornitori più virtuosi e facendo coinnovazione con loro. Sul fronte degli asset (impianti di produzione rinnovabile e rete elettrica), l’approccio circolare è applicato lungo tutte le fasi principali della vita: dalle scelte di design e materiali in input e dalla gestione delle fasi di cantiere alla manutenzione orientata all’estensione della vita utile, fino al riutilizzo o riciclo di componenti o materiali. Infine, elemento essenziale dove applicare l’approccio circolare è il Cliente. Qui è centrale il ruolo di Enel X che con i suoi Circular Report, attraverso monitoraggio e misurazione, identifica una roadmap strutturata per incrementare il livello di circolarità dei clienti grazie a una serie di soluzioni innovative.

 

Secondo un recente studio del CEN (Circular Economy Network) l’Italia è seconda solo alla Germania per occupati nel settore (2,06% del totale). Su quali settori della sostenibilità l’Italia dovrebbe puntare perché già diventati dei punti di forza economica che generano posti di lavoro?

Lo studio del CEN considera come lavori ‘circolari’ quelli associati ai settori di riciclo, riparazione e riutilizzo e il relativo impatto fino al 2017. Nel 2015, con il Pacchetto Europeo sull’economia circolare, il focus era prevalentemente sul settore rifiuti. In questi cinque anni il tema ha fatto un enorme salto in avanti. Se si legge l’Action Plan dell’Unione Europea sull’economia circolare del 2020, l’economia circolare non è più ‘sinonimo’ del settore rifiuti, ma è diventata un driver strategico di competitività e sostenibilità che riguarda il ridisegno delle catene tecnologiche, la decarbonizzazione, la finanza, lo sviluppo dei territori. Questo è stata da sempre la visione del Gruppo Enel: l’economia circolare non come settore rifiuti, ma come ripensamento del modello economico attraverso l’innovazione. Concretamente i settori che genereranno lavoro saranno quelli connessi al design circolare, alle filiere locali, a riparazione e manutenzione nell’ottica dell’economia circolare, ai servizi associati ai nuovi modelli di business quali il ‘product as a service’, fino a logistica inversa, rimanifattura e riciclo. Anche questi ultimi non vanno però intesi come settori isolati, bensì come step di una visione di economia circolare che abbracci tutta la catena del valore.

 

Le smart cities stanno prendendo sempre più la forma di città circolari. Come i paesaggi urbani possono coniugare sostenibilità ambientale, inclusione sociale e competitività economica? C’è qualche esempio da seguire in Italia?

Le città sono un attore centrale nel processo di decarbonizzazione ed Enel è impegnata a sviluppare una visione urbana sostenibile e armonizzata attraverso soluzioni tecnologiche come  digitalizzazione,reti intelligenti, infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, sistemi di illuminazione pubblica sempre più smart e strumenti innovativi per le amministrazioni pubbliche come i sistemi di analisi dei flussi di traffico. Sono tecnologie che stiamo già introducendo nelle nostre comunità, dalle grandi città e cittadine ai borghi più piccoli. Dal 2017, ad esempio, nel campus dell’Università di Genova a Savona è attivo un Living Lab creato per sviluppare e testare tecnologie per reti intelligenti in un ambiente reale e controllato, grazie ai suoi carichi elettrici reali, prodotti dal campus stesso, oltre a impianti di produzione distribuita, tra cui fotovoltaico, co-generazione, stoccaggio di elettricità ed energia a concentrazione solare (CSP – Concentrating Solar Power). Oggi, proponiamo soluzioni con fotovoltaico in grado di liberare risorse per gli edifici scolastici, che possono beneficiare di importanti risparmi senza sostenere alcun costo iniziale. Il tutto a fronte di un servizio energetico di massima qualità.

 

Capitolo Finanza Sostenibile. Enel ha lanciato da oltre un anno il primo corporate bond legato ai Sustainable Development Goals dell’ONU. Il mondo della finanza italiana ha capito che la sostenibilità non è filantropia, ma un buon affare? 

L'eccellente risultato del lancio della nostra prima obbligazione sostenibile sul mercato europeo, arrivato subito dopo il successo del collocamento di obbligazioni SDG-linked negli Stati Uniti, è un'ulteriore prova del crescente interesse da parte degli investitori per strumenti di finanziamento innovativi e sostenibili. Esiste un chiaro legame tra sostenibilità e creazione di valore, dal momento che investendo in modelli di business sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, le aziende possono massimizzare i profitti e minimizzare i rischi, contribuendo al contempo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati dall’ONU. Sempre più aziende adotteranno questo modello, orientando le loro attività verso una strategia globale che ponga la sostenibilità al centro delle loro decisioni di investimento e di finanziamento.

  

Paolo Bozzacchi

 

photo credits: Enel Group