Politica

Italia-Belgio, un asse europeo per digitale, green, aerospazio e rinnovabili

25
Novembre 2021
Di Alessandro Caruso

Mancano pochi giorni alla visita ufficiale dei reali del Belgio in Italia. Il Re e la regina dei Belgi verranno dal 1 al 3 dicembre e saranno impegnati in un tour istituzionale tra Roma e Milano, nel corso del quale incontreranno anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Mario Draghi. L’Ambasciatore del Belgio in Italia Pierre-Emmanuel De Bauw questa mattina nella conferenza stampa di presentazione della visita ha tenuto a precisare che si tratta della prima visita istituzionale belga dopo la pandemia e non a caso si è deciso di farla in Italia. Perché tra Belgio e Italia esiste un rapporto storico corroborato da buoni rapporti diplomatici, politici e commerciali. Rapporti che si sono ulteriormente consolidati durante la crisi Covid, nel corso della quale Bruxelles e Roma sono state unite da un ponte di solidarietà e vicinanza, umana ma anche sanitaria. La visita sarà utile per concordare importanti strategie in ottica recovery plan e per allineare le governance dei due paesi per una ripresa che li veda uniti nel raggiungimento di importanti obiettivi. «L’Italia è il “place to be” per i belgi – ha detto l’ambasciatore – e allo stesso modo vogliamo che il Belgio sia sempre di più un “place to be” per gli italiani. E lo stesso discorso vale per le nostre imprese, soprattutto quelle dei settori del futuro, dalla green economy all’aerospazio, fino al digitale e alle rinnovabili».


Quanto la pandemia ha avvicinato i due paesi?
«Quando è iniziata la pandemia e l’Italia è stato il primo paese europeo a essere colpito in modo più diffuso, in Belgio si è messa subito in moto la macchina della solidarietà. Abbiamo partecipato con grande vicinanza alle difficoltà italiane e abbiamo iniziato a intensificare i contatti, soprattutto tra strutture ospedaliere, per condividere ricerche, attrezzature e know how. Inoltre il Belgio è il paese UE dove è prodotta la maggior parte dei vaccini e il nostro aeroporto di Liegi è il principale hub europeo per la distribuzione di vaccini in tutta Europa. Anche per questo abbiamo sviluppato molti contatti con l’Italia per metterci a disposizione di particolari necessità assistenziali».

Sulla disciplina del green pass quali sono le differenze sostanziali con l’Italia?
«Non abbiamo adottato completamente la stessa disciplina: ad esempio in Belgio il green pass non è obbligatorio per i luoghi di lavoro. Ma lo è per l’accesso in tutti i luoghi pubblici e la popolazione sembra averla accettata come una nuova “normalità”».

Quali sono i principali settori in cui sono attive le aziende belghe in Italia?
«I settori chimico e farmaceutico sono quelli in cui le nostre aziende in Italia sono più impegnate. Una presenza che si è particolarmente intensificata ovviamente durante il periodo pandemico. Ma stiamo facendo  grandi passi avanti anche nello sviluppo della green economy. Il recovery plan sta focalizzando molte delle sue energie nella transizione ecologica e in quella tecnologica e per questo stanno progressivamente aumentando le expertise di settore che le nostre aziende stanno riversando in un mercato in espansione come quello italiano».

E sul digitale?
«I data center presenti in Belgio stanno sviluppando nuove collaborazioni con le grandi realtà dell’innovazione digitale in Italia. Stessa cosa sta avvenendo nell’industria aerospaziale: su questo terreno si stanno intensificando i rapporti commerciali, l’Italia sta facendo grandi investimenti in questo ambito nel nostro paese. Ci sono tutti i presupposti per fare in modo che Italia e Belgio diventino la base per la creazione di un nuovo hub economico e commerciale strategico in Europea per giocare un ruolo importante nelle economie del futuro quella green, quella digitale e quella aerospaziale».

Sul settore energetico ci sono progetti comuni in atto?
«Quello dell’energia è un settore strategico. Ovviamente la visita sarà funzionale anche a questo. Abbiamo alcuni progetti comuni “on going” che riguardano le energie rinnovabili, stiamo lavorando a importanti investimenti di grandi imprese belghe nel settore delle rinnovabili in Italia».

Può anticiparci qualcosa?
«Troppo presto per farlo, ma posso dire che si tratta di progetti inerenti l’energia solare».

Quanto è importante il turismo tra Italia e Belgio?
«Il turismo italiano è di importanza fondamentale per il Belgio, non a caso abbiamo attivato da anni tre uffici per il turismo tra Milano e Roma. Ci teniamo a intensificare il percepito del nostro paese in Italia per favorire gli spostamenti e i viaggi. Negli ultimi anni, nonostante il Covid, è aumentata molto la presenza degli italiani in Belgio. Stiamo lavorando per diffondere una più profonda conoscenza del nostro paese, delle sue tradizioni, della sua cultura, delle sue peculiarità, dei suoi paesaggi e delle sue abitudini enogastronomiche. Vogliamo fare in modo che il Belgio diventi il “place to be” per gli italiani, così come certamente l’Italia rappresenta il “place to be” per i belgi. Un discorso valido per il turismo ma anche per il mondo delle imprese».

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